Occorrerà distinguere se a crearlo può esservi stato spinto un esordiente, motivato a ricavarne copie cartacee da distribuire in giro, oppure un micro – editore intenzionato a battere una strada del tutto differente da quelle attualmente percorse.

 Nel primo caso si avrebbe un autore in grado di distribuire gratuitamente ( poniamo: in qualche gruppo di lettura ) piccoli quanttativi dei suoi scritti, risparmiando sulla stampa in fotocopiatura e provvedendovi in proprio attraverso una comune stampante A4: laser o a getto d'inchiostro.

 Entrambi, va da sé, piazzarebbero online l'originale; non fosse altro che per esigenze di puro richiamo, sicuro siferimento e possibilità di dialogo con i potenziali lettori.

Entrambi, tuttavia, dovrebbero tener presente un punto sul quale non mi stancherò mai di insistere: quello delle profonde trasformazioni introdotte dal fenomeno cross-media publishing, che impongono al libro ( cartaceo o virtuale che sia ) modelli comunicativi del tutto diversi da quelli validi fino a qualche decennio addietro ( tuttora, purtroppo, ancora universalmente praticati ) sui quali misoffermo in altra parte del mio sito.

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